Oggi mercoledì 11 ottobre alle ore 16 a Naro nella chiesa di Sant’Agostino i funerali di Francesco Gallo e di Gaetano Cammilleri. E nella “Fulgentissima”, a lutto cittadino, alle esequie partecipa anche Anna Alba, la sindaca di Favara, città d’origine di Cammilleri. E la sindaca Alba ha scritto: “La notizia dell’incidente mortale occorso ai due operai presso la Diga Furore nel corso del loro turno di lavoro, ha pervaso le due città di sgomento e tristezza. Le comunità di Favara e Naro si stringono attorno ai familiari di Gaetano e Francesco per l’incalcolabile dolore che li ha improvvisamente colpiti e si danno appuntamento nella Chiesa Sant’Agostino a Naro per l’estremo saluto”. Le salme dei due operai vittime di un incidente sul lavoro alla diga “Furore” sono state dissequestrate. La Procura della Repubblica di Agrigento non ha ritenuto necessaria l’autopsia. L’ispezione cadaverica, subito disposta dal magistrato titolare dell’inchiesta, Salvatore Vella, è stata sufficiente per accertare le cause della morte. E nel registro degli indagati, per omicidio colposo con violazione delle norme contro gli infortuni sul lavoro, sono stati iscritti il dirigente regionale del Dipartimento acque e rifiuti, Gaetano Valastro, 52 anni, di Catania, e poi Francesco Mangione, 53 anni, di Raffadali, titolare dell’impresa impegnata nella manutenzione degli impianti della diga Furore, in cui hanno prestato servizio Gallo e Cammilleri. Le indagini ruotano intorno al montacarichi ceduto, da cui sono precipitati i due sventurati, e che non sarebbe stato adeguato al trasporto di persone. Altri sopralluoghi tecnici, ad opera dei Carabinieri, Ispettorato del Lavoro e Azienda sanitaria provinciale, saranno compiuti sul luogo di quanto accaduto, in contrada “Furore”, da cui deriva il nome di battesimo della diga, costruita tra il 1980 e il 1992, e in cui, come raccontano gli abitanti di Naro, Francesco Gallo ha lavorato fin dai primi giorni della costruzione, additandola come se fosse una sua creatura. Oggi la diga è utilizzata come invaso di servizio ad un’altra diga in territorio di Naro, la diga “San Giovanni”, a cui la “Furore” è collegata.