Guardando la pubblicità televisiva si possono spesso trarre preziose informazioni su un’intera popolazione. Senza voler essere irriverente nei confronti di ponderosi testi di sociologia, i blocchi pubblicitari ci danno un’idea, magari semplicistica e superficiale, su tendenze o mode. Ora, se seguiamo un blocco pubblicitario, osserviamo che su 6/7 spot una buona parte ha come protagonista un gatto che apprezza i pavimenti di una determinata ditta oppure un uccellino che ci suggerisce quale acqua bere oppure ancora un cane che ci consiglia quale assicurazione sottoscrivere. E’ come se oggi gli italiani si fidassero più degli animali che dei propri simili. In realtà siamo diventati un popolo pet-friendly .

 Amiamo i cani che sono quasi sette milioni ma ancora di più i gatti, che raggiungono la notevole cifre di sette milioni e mezzo. Tra pesciolini rossi e tartarughe nuotano nei nostri acquari almeno trenta milioni di esemplari. E poi uccellini, roditori e, perché no, serpenti e iguane.

La scelta dei quattro zampe dipende quasi sempre dal tipo di famiglia che li ospita: i single amano i gatti e le famiglie con bambini preferiscono i cani.

Tutti i proprietari affermano che gli amici a quattro zampe contribuiscono al benessere e ad una migliore qualità di vita di chi li circonda: gli animali trasferiscono buonumore, alleviano le tensioni e i pensieri legati ai problemi di lavoro o personali. E non solo. C’è chi è convinto che la presenza in casa di un animale da compagnia contribuisca a tenere unita la famiglia: altro che consulenti matrimoniali!

Coccole, carezze, ma anche un impegno economico perché accogliere un animale in famiglia ha un costo.  Gli italiani non amano nutrire il proprio gatto o cane con cibi casalinghi ma utilizzano alimenti specifici e hanno acquistato 544mila tonnellate tra croccantini e scatolette di carne: una vera e propria montagna di cibo che, stando all’ultimo rapporto Assalco-Zoomark ha creato nel 2016 con un giro d’affari di quasi 2 miliardi di euro. E poi, almeno due volte l´anno bisogna portare dal veterinario il proprio animale per mantenerlo sano e in forma.  Nella stragrande maggioranza dei casi gli italiani riescono a mantenere i propri quattrozampe con 50 euro al mese (rapporto Italia 2016 di Eurispes) ma non manca chi non bada a spese e qualcuno arriva ad investire anche 300 euro al mese.

Parte integrante della famiglia, per loro si è pronti a comprare tutto il necessario e a volte di più. La sezione dedicata di eBay.it , ad esempio, conta quasi 950 mila inserzioni di articoli per animali; una vera e propria passione che non accenna a diminuire e che si traduce in una media di 1 articolo venduto ogni 8 minuti negli ultimi 12 mesi. Inoltre, se il padrone è fashion addicted lo diventerà anche il suo pet: il 34% degli italiani spende fino a 70 euro l´anno per guinzagli all´ultimo grido, collari scintillanti, cappottini di pelliccia e strass e ossa personalizzate col nome rosa o azzurro

Tutto questo è molto bello ma viene da chiedersi se questi cagnolini e gattini così bardati, infiocchettati, calzati sono felici o si sentono un po’ridicoli. Allora amiamo i nostri animali, curiamoli, vezzeggiamoli ma per favore, non costringiamoli a diventare troppo “umani”.

Sabrina Santamaria
Sabrina Santamariahttps://www.teleacras.it
Laureata in Economia con specializzazione in Management Aziendale, è Manager di una società di consulting nel settore banche e assicurazioni con sede a Milano. Su Teleacras cura la rubrica d'economia «Asso di denari»
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