Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, difende l’aumento in busta paga per i Forestali e il rientro a lavoro degli Sportellisti, e canta la canzone di Antoine, “Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre”. Infatti, Crocetta reagisce così alle polemiche: “Se non avessimo chiuso l’accordo con i Forestali o l’immissione degli Sportellisti, Forza Italia e Movimento 5 Stelle avrebbero condotto una campagna elettorale sul fatto che non l’avevamo fatto. Visto che l’abbiamo chiuso mi attaccano perché l’ho fatto”. La Giunta regionale, ormai con le valige a fianco delle sedie, ha acceso il semaforo verde al nuovo contratto integrativo per i 22mila Forestali siciliani. Il governo lavora, altro che, e lo stesso Crocetta lo rivendica e le sue parole sono: “Io preferirei andare in giro a fare comizi. Invece sto continuando a lavorare”. E che nessuno si permetta di ritenerle mance elettorali: anche l’assessore regionale alle Foreste, Antonello Cracolici, difende e rivendica il provvedimento, e ha appositamente convocato una conferenza stampa, e spiega: “Il nuovo contratto integrativo riconosce una media di 5 euro in più al giorno ai Forestali. Abbiamo ripristinato un principio: a un rapporto di lavoro corrisponde un contratto, che fra le altre cose permette ai Forestali che perdono giornate per malattie o infortunio di recuperarle. Questa è una cosa di sinistra: non me ne vergogno, anzi lo rivendico. L’ultimo contratto integrativo risaliva al 2001. L’accordo sarà applicato dall’anno prossimo e costerà 11 milioni e 500mila euro. Ma tale costo sarà assorbito dai pensionamenti. Non ci saranno costi aggiuntivi”. E per gli Sportellisti? Alla domanda risponde Crocetta: “La legge che lo prevede risale ad agosto. Non potevamo fare altrimenti. Lo stesso vale per i precari, che devono essere stabilizzati per applicare una legge, e per le nomine: se un assessore si dimette non posso non sostituirlo. In merito alle polemiche sulle deliberazioni di giunta voglio precisare che la materia su cui si sta dibattendo è regolata dalle leggi e che stiamo operando nel rispetto delle leggi. Non esiste il divieto all’esercizio dell’attività di governo, esiste invece l’obbligo, e ad esso ci atteniamo, a operare fino all’ultimo giorno assicurando la governabilità e il rispetto delle leggi”.