Riceviamo e pubblichiamo un appello rivolto alla collettività, contro i timori legati al centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Porto Empedocle (AG):
“Scriviamo questo appello perché sentiamo il bisogno di esprimere la più profonda preoccupazione in merito
a quanto sta accadendo negli ultimi tempi in Italia in generale e a Porto Empedocle in particolare, sul modo
di discutere e affrontare la “questione migranti”.
Quello a cui abbiamo assistito a Porto Empedocle negli ultimi mesi appare alquanto grottesco e
inquietante. Arrivata la notizia della nascita di un Centro di Accoglienza per minori stranieri non
accompagnati, la “paura” ha iniziato a diffondersi, tanto da portare alcuni esponenti politici a cavalcarla
affrontando in modo populista la questione, parlando di presunti business di chi gestisce il centro e di rischi
di tensioni sociali, inducendo parte della cittadinanza a programmare una manifestazione contro lo stesso
Centro sorto ad agosto.
Anche volendo non escludere a priori eventuali interessi economici di alcuni in merito alla gestione
dell’accoglienza, siamo sconvolti da un lato dal fatto che la soluzione proposta non consista, se fosse
davvero così, nel chiedere di vigilare in proposito, dall’altro dal modo in cui si cerca di fronteggiare una
situazione che, per come viene gestita, non ha nulla a che vedere con i valori della solidarietà, del rispetto
dei diritti umani, della protezione dei minori, tutti i valori che sono alla base della convivenza civile.
Segnando ancora più un solco tra un generico NOI e un LORO. Va inoltre sottolineato che si tratta di minori,
che devono essere protetti innanzitutto in quanto tali, verso i quali le istituzioni devono garantire il pieno
rispetto dei diritti ed è assurdo pensare che le paventate “forti tensioni sociali” vengano scaricate su di loro.
Come società civile attiva per l’accoglienza non discriminatoria di donne, uomini e minori che sono costretti
a migrare, non possiamo non denunciare quanto si stiano biecamente sfruttando e incentivando le paure e
le insicurezze sociali della popolazione autoctona, per squallidi interessi politici contro soggetti, e lo
sottolineiamo ancora, minori che vanno solo tutelati e protetti.
Rifiutiamo questo bieco terrore che politici (e non solo loro) cercano di diffondere nei confronti dell’altro.
Non si può riversare sui minori stranieri o sugli adulti migranti la colpa delle difficoltà economiche
quotidiane e delle incertezze sul nostro futuro, come se (restando in Sicilia) la mafia non fosse all’origine di
molti dei mali che hanno spezzato (e spezzano) le gambe alla nostra terra, zona dell’agrigentino inclusa;
come se la povertà del nostro Sud non fosse dovuta a ragioni storiche, a cattiva gestione politica ed
economica ancora attuale. Come se la nostra emancipazione, la soluzione di tutti i nostri problemi
dipendesse dalla presenza del centro di accoglienza!
Tanto per cambiare, si è cercato e trovato il capro espiatorio, scaricando i problemi sui migranti in arrivo
con barconi precari sulle nostre coste, in fuga da guerre, carestie, problemi ambientali, fame o
“semplicemente” in cerca di un futuro migliore. Un diritto che hanno (o dovrebbero avere) tutti in questo
pianeta, come i giovani agrigentini che partono per cercare fortuna e lavoro in altre città, regioni, nazioni.
Per noi non esiste differenza, non vogliamo una guerra fra povere/i.
E’ totalmente scorretto associare le migrazioni all’illegalità, alle paure e alle insicurezze, finché
continueremo a farlo non sarà possibile affrontare la reale natura dei problemi e degli squilibri legati ai
modelli di sviluppo, all’ingiustizia sociale, all’iniqua distribuzione delle risorse economiche e alle nuove
forme di colonialismo.
Così, mentre chi sta ai vertici di un sistema globalmente ingiusto non viene quasi mai coinvolto, chi si trova
in fondo è indotto a prendersela con chi sta ancora più giù. Si pensi al rapporto Oxfam di quest’anno, il
quale ha messo in evidenza come le 8 persone più ricche del pianeta hanno tante ricchezze quante i 3,6
MILIARDI (!) più poveri.
Negli ultimi giorni, la struttura del Centro per minori stranieri sarebbe stata dichiarata dalla Prefettura non
idonea ad accogliere gli stessi minori, sembrerebbe per via di problemi legati alle norme antincendio. Se
fosse realmente così, vogliamo sperare che venga trovato un luogo non lontano da questo, nella stessa
città. In caso contrario sarebbe una sconfitta per lo spirito di accoglienza che contraddistingue la nostra
terra.
Chi non si riconosce in quanto sta avvenendo in questi giorni faccia sentire la propria voce!
Firmatari:
ARCI Agrigento
Circolo ARCI Agape (Agrigento)
Circolo ARCI Danilo Dolci (Agrigento)
Circolo ARCI John Belushi (Agrigento)
Circolo LiberArci (Favara)
Federazione Giovani Comunisti Agrigento