Dopo l’apertura del centro d’accoglienza in pieno centro a Porto Empedocle, che ospita 44 minori non accompagnati, e che ha causato non poche tensioni e preoccupazioni tra la gente, i commercianti, in particolare, hanno deciso di manifestare il no al centro d’accoglienza, non perchè vogliono essere razzisti ma perchè, stando al loro modo di vedere le cose, questo non è modo di fare accoglienza. Nei giorni scorsi si è svolto un incontro innanzi al prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, tra il sindaco Ida Carmina ed il direttore della cooperativa “Il Delfino”, e sarebbe emersa la possibilità di cambiare sede al centro d’accoglienza che attualmente si trova alle spalle della via Roma, in via Colombo. Tuttavia, i commercianti hanno deciso di andare avanti nella loro battaglia. Infatti sabato 9 settembre alle ore 10 scenderanno in piazza Marina, in marcia dal Comune al centro d’accoglienza, e poi saranno impegnati in un sit-in al Municipio. Alla loro protesta si unirà in corteo, in prima linea, il Sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, che ha affermato: “Certamente ci uniremo alla protesta. Anche noi vogliamo dire la nostra sui centri d’accoglienza. A Siculiana la situazione non è più d’emergenza ma è una consuetudine, non si può sostenere un centro d’accoglienza del genere. Dovrebbero essere tre migranti ogni mille abitanti, ma qui i numeri sono diversi. Anche se sono sempre persone diverse, 300 migranti sono sempre qui”.
E alla manifestazione a Porto Empedocle annuncia la propria partecipazione l’onorevole Alessandro Pagano, del coordinamento regionale di “Noi con Salvini”, che in una nota scrive: “Mi hanno avvisato di questo grande disagio. La Lega e Noi con Salvini, in maniera civile e composta, parteciperemo alla protesta di Porto Empedocle a fianco della gente per far sì che venga ripristinata la legalità e la sovranità, una sovranità che abbiamo smarrito al seguito di politiche migratorie scellerate da parte di un governo in malafede. I sindaci sono preoccupati, soprattutto i sindaci che hanno già dato e conoscono la situazione. Questa non sarà una battaglia per motivi elettorali perché l’Africa non può stare in Italia, quando qui la gente muore di fame”.