Il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, ha risposto sì per competere alla presidenza della Regione al suo primo dante causa, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. E Micari è il candidato “civico”, come tutti si affrettano a sottolineare, della coalizione di centrosinistra, anche se non tutta la sinistra perché a sinistra del centrosinistra Claudio Fava sarebbe pronto a candidarsi ma non è d’accordo l’attuale candidato, l’editore Ottavio Navarra. Micari si è presentato in conferenza in un albergo a Palermo, e le sue parole, tra le altre, sono state: “Metto a disposizione una esperienza amministrativa importante, che può tramutarsi in una capacità di guida nell’ambito di un campo largo e comunque di un’ampia coalizione di centrosinistra, nella quale le forze del centro e della sinistra, con diverse sensibilità, sono chiamate a collaborare. Solo attraverso la sintesi di queste sensibilità può crearsi l’alternativa alla destra e al Movimento 5 Stelle”. Poi il rettore conferma la prima benedizione impartita da Orlando e spiega: “I primi contatti sono stati con il sindaco Orlando. Abbiamo pensato che i progetti messi in campo sinora per l’Università, quelli dello sviluppo e della crescita, soprattutto dei giovani, possano essere portati avanti in una dimensione istituzionale diversa. Ritenevo che sarebbe stato incoerente e sbagliato tirarsi indietro. La mia è una fase due. Un rettore purtroppo non crea lavoro: creato l’ascensore sociale, dobbiamo realizzare il piano al quale scendere”. Poi, ancora Fabrizio Micari, che se eletto si dimetterà dall’Università il 6 novembre, tende una mano verso la sinistra a sinistra del centrosinistra, tra Sinistra Italiana e Movimento dei Democratici e Progressisti che hanno apprezzato la sua candidatura ma che non si sono schierati per non allearsi con Alternativa Popolare di Alfano. E le parole – appello di Micari sono: “Rivolgo un invito non solo a chi già molto generosamente mi ha dato il consenso, ma anche a cittadini, associazioni e forze politiche. La bozza di programma che abbiamo sviluppato nell’ambito del campo largo deve essere completata e deve essere rappresentativa delle sensibilità di tutti”. E da Roma benedice Micari in Sicilia il leader dei Centristi per l’Italia, Pier Ferdinando Casini, che afferma: “Quel che sta succedendo in Sicilia è chiaro: a destra è stata imposta la candidatura di Salvini e Meloni, mentre nel centrosinistra si risponde con una candidatura civica, aperta alla convergenza tra progressisti e moderati. Se la sinistra non ci sta, è per la volontà di far perdere Renzi e il Pd, perchè si coltiva una politica di contrapposizione e di odio che francamente ha giustificazioni piuttosto misere”.