Si profilano tempi duri per gli ex dipendenti della ItalCementi di Porto Empedocle: a novembre scadono gli ammortizzatori sociali, dunque non percepiranno più alcun sostegno redditizio. A prendere in mano le redini di questa difficile situazione è la CGIL di Agrigento. “Ho assunto l’impegno che sarei tornato alla carica con ognuno dei soggetti che possono lavorare per una soluzione della questione” – dichiara il Segretario Generale CGIL Agrigento, Massimo Raso – che ha ricevuto e ascoltato una delegazione di ex dipendenti dell’Azienda. Cgil, insieme a CISL e UIL di categoria e confederali, già nel mese di luglio hanno richiesto al Prefetto una riunione con la Italcementi. La questione è stata inoltre rappresentata alla Presidenza della Repubblica a cui gli ex lavoratori hanno indirizzato un’accorata lettera; anche il Ministro Alfano aveva assicurato loro un impegno, ma come si apprende dallo stesso Raso al momento non si riscontra alcuna novità. “L’impegno specifico della Regione non ci è pervenuto”, incalza il segretario Raso che aggiunge: “Chiediamo alla Vice Presidente della Regione, Mariella Lo Bello, che è anche Assessore alle Attività Produttive, di rendere noti eventuali suoi interventi sull’Azienda ItalCementi”. La Cgil ha inoltre sollecitato un ruolo attivo di Confindustria. Ricapitolando: i sindacati di categoria hanno fatto, e continuano a fare, il possibile pur di ottenere parole definitive sul futuro dell’Azienda nel Territorio. Ma al momento la sola realtà visibile è il dramma che stanno vivendo questi padri di famiglia che, probabilmente, non saranno più in grado di mantenere i propri figli agli studi, o che avranno problemi con le Banche per i mutui e gli affidamenti in corso”, prospetta Raso che conclude: “A noi serve con estrema urgenza che l’Azienda ci dica cosa intende fare dello stabilimento di Porto Empedocle. Se è possibile (come si era impegnata a fare) in quell’area allocare altre attività produttive in grado di riassorbire questi lavoratori. A noi serve che tutti gli attori di questa vicenda facciano la loro parte per arrivare al risultato sperato e per restituire serenità ai lavoratori ed alle loro famiglie che, adesso, sono davvero stanchi di aspettare. Non si può dire che siamo in periodo feriale. Abbiamo visto che, malgrado le ferie, c’è stato un frenetico attivismo sulle prossime elezioni Regionali. Se ci fosse lo stesso impegno sulle questioni del lavoro e dell’occupazione saremmo più contenti”.