L’assessore Antonello Cracolici, con un post sulla sua pagina Facebook, critica il suo partito, il Partito Democratico, per la gestione del dossier “elezioni Regionali”, ripercorrendo le tappe della sua esperienza negli ultimi 5 anni, per tentare di riportare equilibrio nel dibattito politico che in queste ore anima il centrosinistra regionale. A proposito di elezioni di novembre, di coalizione tra partiti, tra possibili candidature, l’assessore Cracolici scrive: “Quale alleanza? Avevamo costruito due anni fa uno schema politico con un governo regionale sostenuto da una coalizione coerente con quella che sosteneva prima il governo Renzi e poi il governo Gentiloni. E quindi tra Partito Democratico, Sicilia Futura, Centristi per la Sicilia, e adesso Alleanza Popolare. L’obiettivo era proporla agli elettori, allargandola alle forze delle sinistra che nel corso di questi mesi si sono costituite a seguito delle diverse scissioni avvenute nel Pd a livello nazionale, oltre che a Sinistra Democratica – spiega Cracolici. Tutto ciò – aggiunge – comprendendo il meglio delle esperienze amministrative raccolte attorno a Leoluca Orlando e ad alcuni Sindaci siciliani. La ragione di questa larga alleanza non nasce da una improvvisa cancellazione delle differenze, ma dalla comune consapevolezza di impedire l’avventura demagogica che il Movimento 5 Stelle rischia di produrre in Sicilia. E nel suo intervento, Antonello Cracolici cita anche i danni provocati dalla revisione della spesa del governo Monti, il rischio commissariamento della Regione e i buchi di bilancio creati dai due precedenti governi nazionali di centrosinistra. Poi traccia un bilancio della sua esperienza a capo dell’assessorato all’Agricoltura, e le sue parole sono: “Ora si può dire quello che si vuole su questi ultimi 5 anni. Anche io ho assistito a limiti e ad errori, ma voler nascondere i risultati conseguiti, malgrado la drammatica situazione della Regione si sia sommata alla più grave crisi dal dopoguerra ad oggi dell’intero Paese con effetti disastrosi su tutta l’economia dell’Isola, è un atto di disonestà intellettuale”. Poi, in conclusione, Cracolici afferma: “Crocetta ha navigato durante la legislatura in maniera tempestosa ma ha condotto fin qui la nave. Adesso si può discutere sul futuro senza anatemi e senza ricatti. Serve chi possa unire al meglio questa alleanza larga. C’è ancora tanto da fare ma solo nella verità e non nella menzogna sarà possibile aiutare la Sicilia a crescere”.