Nel corso della cerimonia del Ventaglio, il tradizionale incontro con la stampa parlamentare prima della pausa estiva, Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, tira le somme dei suoi cinque anni alla guida di Sala d’Ercole. Riconosce che l’inefficienza è stata causata dai “gruppi parlamentari, che si sono sfaldati”. Ha commentato le assenze in Aula che dal 29 aprile a oggi hanno permesso al Parlamento di lavorare appena 10 ore, e ha raccontato di aver telefonato a molti parlamentari chiedendogli di non far mancare il loro impegno. Ciò nonostante Ardizzone ha rivendicato i risultati di questa legislatura ricordando che i costi del Parlamento sono scesi a 143 milioni, che sono stati tagliati i vitalizi e imposti tetti massimi da 240 mila euro agli stipendi del personale. Ha inoltre ricordato che in questa legislatura, malgrado la lunga inattività dell’ultimo anno, sono state approvate 109 leggi contro le 108 della precedente. “Mi prendo il merito del recepimento della legge Delrio con l’individuazione delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina – dice – senza il recepimento di quella legge non avremmo avuto i patti della Sicilia con le tre città metropolitane, che significa trasferimento di risorse per la nostra terra”. Inoltre, Ardizzone dichiara che l’Ars proverà di nuovo ad approvare le norme rimaste in sospeso. La legislatura è ormai agli sgoccioli, e i partiti, fuori dal Palazzo, sono in pieno fermento politico, fra alleanze e scelta dei candidati in vista delle elezioni del 5 novembre. Intanto il Partito Democratico tenta l’alleanza con Alfano e Casini, una scelta che, secondo i boatos, porterebbe il Pd a rinunciare all’indicazione del candidato presidente convergendo invece su Gianpiero D’Alia. Al momento, di fatto c’è la trattativa fra il partito di Alfano e Forza Italia, nonostante il no di Silvio Berlusconi a un patto che dalla Sicilia si estenda anche alle elezioni nazionali, ed è un no di cui si intende tenere conto. Nel centrosinistra vi sono anche altre opzioni. Nel Pd circola pure il nome di Giovanni Fiandaca, professore di diritto Penale a Palermo. Mentre Leoluca Orlando suggerisce di puntare sul rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari. E Rosario Crocetta, oltre a riproporre la sua candidatura, rilancia le primarie.