Al primo mattino di mercoledì 2 agosto 2017 il traffico stradale lungo lo scorrimento veloce che da Agrigento corre verso la statale 189 in direzione Palermo è stato deviato nel percorso urbano di via Unità d’Italia. Le automobili della Polizia stradale sono posteggiate di traverso, orizzontali sulla carreggiata verticale, e un nastro delimita la zona vietata al transito, dove giace a terra un cadavere coperto da un lenzuolo bianco. Si è appena scatenato un incidente. Un’automobile di elevata cilindrata, un’Alfa Romeo, si è imbattuta in un uomo intento ad attraversare la strada, lo ha investito, e lui, l’investito, è morto sul colpo. Il corpo, adesso senza vita, è stato sbalzato sul ciglio della corsia. Forse l’attraversamento sarebbe stato una iniziativa azzardata e pericolosa. E il pericolo sarebbe stato ancora maggiore a causa della visibilità ridotta, non essendo ancora del tutto giorno. L’impatto tra l’automobile e il pedone è stato violento, come testimoniato dalle condizioni in cui versa l’Alfa Romeo, con l’airbag esploso, e danneggiata come se si fosse schiantata contro un muro. La vittima è un africano, originario della Tunisia, uno dei tanti immigrati che sono soliti percorrere a piedi il tratto di strada a 4 corsie che da Fontanelle e San Giusippuzzu conduce verso la città, e viceversa. Forse ad alimentare l’imprudenza del tunisino è stato il sonno, la fatica, o il disorientamento, l’essersi trovato in un luogo sconosciuto, dove il rischio si è annidato, all’ombra del destino, e poi è sbucato fuori all’improvviso, implacabile. La Procura della Repubblica di Agrigento riceverà la relazione di quanto accaduto firmata dagli agenti della PolStrada capitanata da Andrea Morreale, e iscriverà l’uomo al volante dell’Alfa Romeo nel registro degli indagati, contestandogli l’omicidio colposo. Poi, gli organi competenti valuteranno se l’ipotesi di reato sia sostenibile oppure no, se ricorra la responsabilità colposa dell’investitore o del pedone incauto, oppure un concorso di colpa. Sul posto si è attesa la conclusione dei rilievi investigativi di rito, la rimozione del mezzo ad opera dell’impresa Galvano, e dello sventurato tunisino a bordo di un’ambulanza. Poi il transito è iniziato a scorrere nuovamente, metafora della vita che travolge e trascorre oltre la morte.
E il tunisino morto, da tempo residente ad Agrigento, è Taoufik Iahmar, 45 anni di età. Il conducente dell’automobile è invece un medico cardiologo di 36 anni, S G sono le iniziali del nome, diretto in ospedale perché allarmato dalla necessità di un intervento urgente. Il medico è stato ricoverato nello stesso “San Giovanni di Dio”. Non versa in gravi condizioni.