Un fenomeno che da tempo, in Sicilia, sta diventando allarmante è l’erosione delle coste. Buona parte dei litorali siciliani sono esposti al rischio. Negli anni sono stati fatti interventi tampone che hanno, comunque, lasciato instabile la situazione. Adesso interviene la Regione con dei finanziamenti per frenare lo sgretolamento delle coste siciliane, mettendo a disposizione dei comuni 31 milioni di euro al fine di realizzare le opere di difesa delle coste dall’effetto dell’erosione. Gli Enti Locali siciliani hanno 90 giorni di tempo per presentare le loro richieste e, dunque, non vi sono più attenuanti: adesso o mai più. Eventuali omissioni li renderanno, pertanto, responsabili di malgoverno. Il finanziamento è disponibile dal Programma operativo Fondo sociale europeo 2014-2020 su “Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera”. Il fenomeno dell’erosione costiera che colpisce tutta la regione è più evidente nella fascia sud dell’Isola. Per quanto riguarda l’agrigentino, dei 16 chilometri che vanno dal Caos a Punta Bianca, ben 7 sono afflitti dall’erosione, che è un problema non affatto da sottovalutare. Il processo va fermato il prima possibile per evitare che tra qualche anno crollino strade e forse anche case, oltre a cancellare completamente alcune spiagge. A rilanciare l’allarme è l’associazione Mareamico, il cui coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “In molti arenili c’è il divieto di balneazione per il rischio di crolli. Tra le maggiori cause di quanto accade vi è l’innalzamento delle acque del mare provocato dal surriscaldamento del pianeta, e poi l’eccessiva cementificazione nei letti dei fiumi che riduce l’apporto detritico dei corsi d’acqua”. Le immagini in onda, già pubblicate dal Videogiornale di Teleacras lo scorso 24 luglio, sono state registrate da MareAmico e si riferiscono all’ultimo crollo, in ordine di tempo, della falesia tra Drasy e Zingarello, domenica scorsa.