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Anghelone e il conflitto a fuoco

Giuseppe Truncali
A Sambuca di Sicilia il 28 novembre del 2016 si è svolta una cerimonia di commemorazione del Maresciallo del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza Domenico Anghelone, Medaglia d’Argento al Valor Militare, morto vittima di un conflitto a fuoco il 27 novembre del 1944 a Sambuca. Alla manifestazione ha partecipato anche il Vice Capo della Polizia, Antonino Cufalo. E l’evento si è concluso con la scopertura di una lapide apposta dal Comune di Sambuca di Sicilia, dall’Associazione nazionale Polizia di Stato e dalla Questura di Agrigento in via Amorelli, luogo teatro di quanto accaduto. Ebbene, il conflitto a fuoco provocò anche tre morti nella famiglia Bellia, e i familiari discendenti hanno sempre conservato il lutto in silenzio per 72 anni, fino alla scopertura della lapide a Sambuca. Sulla lapide non vi sono riferimenti agli altri morti, e si scrive solo del conflitto a fuoco. Nel dettaglio, sulla lapide è scritto: “In questo luogo il 27 novembre 1944 venne barbaramente ucciso il maresciallo Domenico Anghelone, nato a Bagaladi (Reggio Calabria) il 2 marzo del 1900, che, con indomito coraggio e sprezzo del pericolo, entrava in un’abitazione dove sapeva trovarsi tre banditi, affrontando il primo di essi armato di pistola che lo freddava. Nobile esempio di senso del dovere e di spirito di sacrificio. Si pone a perenne memoria dell’eroico sacrificio nella lotta contro la criminalità”. Ebbene, un nipote dei “banditi”, Giuseppe Truncali, si è rivolto al sindaco di Sambuca di Sicilia, Leonardo Ciaccio, opponendo che i suoi familiari morti nella strage, due suoi zii e il nonno, non sono stati affatto dei banditi, dei criminali, ma incensurati. Chi scrive sottolinea, senza alcuna riserva, che non si intende, neppure sotto traccia, scalfire, neanche minimamente, la meritoria e valorosa memoria del maresciallo Anghelone, vittima dell’adempimento del dovere. E ciò è un caposaldo nella storia da tramandare ai posteri. A fronte di ciò, dall’altra parte, ossia la parte degli altri morti, non sarebbe giusto non ascoltare le ragioni dello stesso Giuseppe Truncali, il quale, tra l’altro, non si sofferma più di tanto nel merito della sparatoria ma solo sulla definizione di banditi…intervista Truncali in onda al Videogiornale di Teleacras…

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano, al 6 ottobre 2024, 30.317.320 visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it

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