Sono oltre 5mila in tutta Italia i professori e i ricercatori universitari pronti ad uno sciopero per rivendicare lo sblocco delle classi e degli scatti stipendiali, fermi dal primo gennaio del 2015.
In particolare, dal documento sottoscritto a livello nazionale, lo sciopero riguarderà l’intera sessione autunnale 2016-2017 comportando l’astensione dallo svolgimento del primo appello di esami. Ciò significa che, se non interverranno novità, dal 28 agosto al 31 ottobre salterà il primo appello degli esami. Gli altri si svolgeranno regolarmente, a meno di altri imprevisti e incidenti di percorso. E per quelle materie che prevedono un solo appuntamento dopo l’estate, saltato quest’ultimo per la protesta dei docenti, sarà possibile organizzarne uno straordinario dopo 14 giorni dal primo.
In Sicilia sono in fibrillazione, al momento, 297 i docenti, tra 136 a Palermo, 92 a Catania, 68 a Messina e uno alla Kore di Enna, che si sono esposti pubblicamente sottoscrivendo la lettera inviata al Presidente del Consiglio dei ministri, Gentiloni, e al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
“Chiediamo – si legge nella lettera – che vengano sbloccati gli scatti stipendiali relativi al quadriennio 2011/2015, a partire dal 1° gennaio del 2015, anziché, come è attualmente, dal 1° gennaio 2016” e che lo stesso quadriennio venga “riconosciuto ai fini giuridici, con conseguenti effetti economici a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015”.
Dunque, incombe una situazione piuttosto pesante a cui si aggiunge il pericolo per gli studenti di essere costretti a ritardare qualche esame a settembre.