Previsto e prevedibile: Giancarlo Cancelleri è il candidato del Movimento 5 Stelle a presidente della Regione Sicilia in occasione delle elezioni Regionali del prossimo 5 novembre. E i vertici dei 5 Stelle hanno incoronato Cancelleri viaggiando tutti verso la Sicilia. Lo stesso candidato si è recato all’aeroporto ad attendere Beppe Grillo e Davide Casaleggio, e poi, dopo la conclusione del voto su internet per la scelta tra gli aspiranti governatori della Sicilia, è stato con loro in albergo. Poi è stata la volta della proclamazione del vincitore delle “Regionarie”, a Castello a Mare, e le parole del potenziale primo presidente di Regione dei 5 Stelle, nato a Caltanissetta il 31 maggio 1975, sono state: “Ho avuto la fortuna di essere in questi anni insieme all’Assemblea regionale con altri 13 deputati regionali, grazie all’unione che abbiamo avuto. A differenza degli altri ci siamo sentiti a casa. La Sicilia che abbiamo a cuore è quella dove le cure sono di qualità e funzionano, quella in cui i nostri giovani non se ne vanno per trovare un lavoro, quella delle imprese che vedono tutelati i loro prodotti. In questi anni abbiamo messo in campo tante iniziative. Siamo in piena crisi economica e il Partito Democratico dovrà assumersi la responsabilità, perché forse il miglior candidato che hanno si chiama Rosario Crocetta. Li inchioderemo alle loro responsabilità. Il primo provvedimento che faremo sarà tagliare gli stipendi ai parlamentari, togliere i vitalizi e le pensioni d’oro”. Poi, in prospettiva verso la campagna elettorale, Giancarlo Cancelleri afferma: “Abbiamo bisogno di una maggioranza solida all’Assemblea. Dobbiamo andare a prendere i voti uno per uno, come in cammino, di tutte quelle persone che non vogliono andare a votare. Dobbiamo convincerli a votare per noi”. Poi Luigi Di Maio, tra i più accreditati candidati presidente del Consiglio alle Politiche in primavera, ha rilanciato: “Se vinciamo in Sicilia il 5 novembre vinciamo nel 2018 a Roma”. Poi Davide Casaleggio ha rivendicato i meriti del Movimento: “Noi abbiamo la libertà di scegliere i candidati, ci siamo abituati a poter proporre le leggi da portare in parlamento. Abbiamo libertà di non dipendere dai finanziamenti pubblici, di poter partecipare assieme ad altri cittadini come noi. Ci siamo ripresi dei modi di far politica, che ci erano stati tolti, grazie alle forme di democrazia diretta”. Poi, in conclusione, Beppe Grillo: “La Sicilia è un paradosso, come l’Italia, è colta e incolta, se non si fanno le cose qua difficilmente possiamo farle nel continente. Italiani ora è il momento, è l’ultima chance che abbiamo. Non tornerò più a nuoto e se tornerò in Sicilia arriverò con una barca da 25 metri e vi manderò tutti a fancu…”.