Ad Agrigento, dunque, si è conclusa la due giorni del Forum economico Italo – Libico di Agrigento, organizzato su iniziativa del ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano. Adesso è quindi occasione di consuntivo, in prospettiva, dopo l’incontro bilaterale con il.
Al dibattito hanno partecipato nomi illustri, dirigenti di primarie aziende italiane di diversi settori, e delegazioni politiche di alto livello. E’ stato un evento importante, verso l’ obiettivo di avviare una riflessione, condivisa con il settore privato, sulle prospettive che si apriranno nel mercato libico per le imprese italiane non appena saranno ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza e di stabilità del governo locale. E nel merito del futuro posizionamento del sistema economico italiano in Libia, il ministro Alfano, tra l’altro, ha ribadito: “La Libia costituisce storicamente un partner d’eccezione per l’Italia, non solo sul piano politico e della sicurezza, ma anche su quello economico. Il governo italiano è fortemente impegnato per la stabilizzazione del Paese e per il ripristino delle condizioni di sicurezza necessarie al rilancio delle relazioni bilaterali sotto tutti i profili e, in particolare, per quanto riguarda la cooperazione economica, infrastrutturale ed energetica”.
In più occasioni, durante i due giorni, si è fatto riferimento al Trattato di Amicizia firmato nel 2008 a Bengasi e all’accordo che nel 2013 aveva rimesso al centro dell’attenzione la questione dei crediti storici vantati dalle aziende italiane e risalenti agli anni ‘90. Poi tra i temi principali, i due Paesi hanno ribadito la volontà di proseguire nella collaborazione nel settore delle infrastrutture di base aeroportuali, la loro manutenzione e la collaborazione nel settore aereo, vista l’importanza di ripristinare al più presto i collegamenti aerei in tutta la Libia, come pure i voli diretti con l’Italia, contribuendo così al rilancio del sistema economico. A tutto ciò si aggiungono gli investimenti nei settori energetico, bancario e finanziario, e lo sviluppo dei collegamenti nelle telecomunicazioni, attraverso la ricostruzione e il rafforzamento delle reti di telecomunicazioni libiche.
Tutto sommato, sono stati due giorni intensi di attività per creare una nuova partnership e mettere in moto delle azioni concrete per aiutare da un lato la Libia a rafforzare le frontiere meridionali con il Niger e il Sudan e bloccare i traffici di migranti, e dall’altro per puntare a rafforzare il settore economico e politico, come primo segnale della volontà dell’Italia di tendere una mano alla Libia cogliendone le opportunità di investimento e ritorno economico.