Giacomo Leopardi ha scritto “La quiete dopo la tempesta”, e adesso in Sicilia, tra ospedali e aziende sanitarie, vi è la “quiete dopo la tempesta” che si è scatenata in occasione della scadenza del mandato dei Direttori, lo scorso 30 giugno, poi l’incombenza dello stop a nuove nomine entro i 6 mesi dal voto, il prossimo 5 novembre, e alcuni trasferimenti, da Agrigento a Ragusa, da Ragusa a Palermo, e da Palermo ad Agrigento, tra Ficarra, Aricò e Venuti, che hanno tempestato rovinando la quiete prima della tempesta. Dall’arco parlamentare contrario hanno lanciato dardi e saette contro il governo regionale accusandolo di avere agito senza alcuna motivata giustificazione, “peraltro – così hanno commentato – a pochi mesi da un appuntamento importante come le elezioni, quando si impone il mantenimento di certi equilibri necessari a garantire un assetto di stabilità ad un settore così delicato come quello della Sanità pubblica”. E un’assessore regionale, ovviamente della maggioranza, Maurizio Croce, in quota “Sicilia Futura”, unico tra gli assessori presenti, si è addirittura rifiutato di votare la delibera con gli incarichi. D’altro e opposto canto è stato il deputato regionale del Partito Democratico, Giovanni Panepinto, vice capogruppo all’Ars, che invece ha condiviso e ha rilanciato le riserve espresse dalla segreteria provinciale agrigentina del suo partito contro la prosecuzione della gestione dell’Azienda sanitaria da parte di Salvatore Lucio Ficarra. Nel frattempo, acquietando dopo la tempesta, è stata disposta una proroga in servizio per lo stesso manager Ficarra come Commissario ad Agrigento per altri 45 giorni, quindi fino al 15 agosto. Di conseguenza, Maurizio Aricò è confermato a capo dell’Azienda sanitaria di Ragusa, e Gervasio Venuti, atteso ad Agrigento al posto di Ficarra, non è venuto, ed è stato confermato a capo del Villa Sofia – Cervello a Palermo…intervista a Salvatore Lucio Ficarra in onda oggi al Videogiornale di Teleacras…