E’ come se dopo il “no, grazie” di Piero Grasso a candidarsi a presidente della Regione Sicilia, qualcuno, dentro o fuori il Partito Democratico, abbia ordinato il “rompete le righe”. E infatti, almeno per il momento, sul fronte di combattimento del centrosinistra si procede in ordine sparso, navigando senza una rotta definita in attesa che un evento, una circostanza, orientino il timone della navigazione. Domenica prossima 9 luglio a Palermo il Movimento 5 Stelle presenterà sul ring delle elezioni Regionali il proprio candidato governatore della Sicilia. In casa centrosinistra tanti cavalli di razza scalpitano. Giuseppe Lupo, vicecapogruppo all’Assemblea regionale, ha accolto l’appello di Leoluca Orlando a riproporre anche alle Regionali il “modello Palermo”. E Lupo ha riunito i rappresentanti politici ad ampio raggio, da Rifondazione Comunista al Centro, nel convento dei benedettini di Baida, a Palermo. E non a caso la manifestazione è stata intitolata “Dall’esperienza di Palermo alle elezioni Regionali”. In presenza del capogruppo alla Camera del Pd, Ettore Rosato, Giuseppe Lupo ha ripetuto più volte: “Solo il modello che ha visto vincere Orlando, e che fece prevalere Bianco a Catania, può portare al successo”. Gli scettici, che non mancano a sinistra e al centro, obiettano: “Il problema non è il modello ma il metodo. Al di là delle convocazioni, pensiamo a cosa fare e a chi saranno i nostri compagni di viaggio”. Dunque, alleanze certe e definite sulla base di un programma altrettanto certo e definito, così da rendere la campagna elettorale non equivoca e confusa, ma trasparente e diretta. E in tale contesto marcia il Sottosegretario alla Sanità, Davide Faraone, uno dei primi sponsor delle Primarie del Partito Democratico congelate in attesa della risposta di Piero Grasso, e che adesso, dopo il no del presidente del Senato, inevitabilmente sono state scongelate anche se, forse, è troppo tardi. E lui, Faraone, è in tour in Sicilia, nel territorio, porta a porta…intervista Faraone al Vg…