E’ morto il pentito di mafia Cosimo D’Amato, il pescatore palermitano che ha svelato quando, dove e come è stato recuperato in mare, tra i residuati bellici, l’esplosivo usato per la strage di Capaci e non solo. D’Amato, condannato in abbreviato a 30 anni di reclusione per l’attentato mortale al giudice Falcone, ha iniziato a collaborare con i magistrati di Caltanissetta nel 2014, da co – imputato dei mafiosi Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello. D’Amato, che ha confermato il racconto del pentito Gaspare Spatuzza sul coinvolgimento nelle stragi della cosca di Brancaccio, dichiarò di essersi pentito “perchè aveva deciso di cambiare vita”.