Ad Agrigento si spara a sud est, al poligono militare Drasy, a ridosso della spiaggia di Punta Bianca, candidata riserva naturale. Si teme l’inquinamento da materiale esplosivo, piombo, uranio et cetera. Ebbene, l’Arpa Protezione ambiente ha lavorato sul posto e adesso annuncia che dai campioni raccolti in primavera, e appena esaminati, non è emersa alcuna traccia di inquinamento che abbia superato i parametri imposti dalla legge. Il direttore dell’Arpa di Agrigento, Giuseppe Maragliano, spiega: “Abbiamo chiesto all’Esercito precisa documentazione circa il munizionamento sparato durante le esercitazioni svolte nel poligono di contrada Drasy. Abbiamo potuto constatare che i colpi, sparati dalle armi pesanti delle autoblinde Centauro, sono stati in tutto 80 nel 2014, poi 48 nel 2015, e nessuno lo scorso anno 2016. Il munizionamento usato nelle recenti esercitazioni è stato solo quello leggero delle armi portatili. Dai nostri campionamenti non è emerso inquinamento di gravità tale da ordinare una bonifica, oltre quelle che l’Esercito ogni anno svolge di sua iniziativa. Negli anni passati soltanto una volta fu rilevata la presenza di piombo un po’ alto, ma comunque entro i limiti di legge, mentre sono da escludere tracce di uranio nella zona. Resta poi il problema del dissesto idrogeologico, che però è evidente anche in altre località essendo frutto di evoluzioni geologiche. Noi però non ci occupiamo di questo aspetto” – conclude Giuseppe Maragliano. L’Esercito Italiano si esercita in autunno e in inverno, e poi, a primavera inoltrata, cede il passo ai villeggianti. E attualmente il Quinto Reggimento Fanteria di Messina della Brigata Aosta è impegnato in una bonifica straordinaria del poligono in occasione dell’avvento dell’estate e dell’afflusso a Punta Bianca. E al più presto il Quarto Reggimento Genio di Palermo interverrà per recuperare al transito le stradine di accesso al tratto di costa per il quale da tempo l’associazione ambientalista “MareAmico”, di Claudio Lombardo, invoca la promozione a riserva naturale, trasferendo altrove il poligono militare. L’Esercito è pronto e disponibile alle valige, ma la Regione Sicilia, nonostante le promesse, non ha ancora reperito in Sicilia un altro poligono a disposizione dei circa 6mila militari presenti nell’Isola.