Il Governo regionale Crocetta si regge sull’alleanza tra Partito Democratico e Centristi, tra ex Udc ed ex Nuovo centrodestra, che adesso sono i Centristi per l’Italia e Alternativa Popolare, insieme a Sicilia Futura. Ebbene i Centristi hanno pressato il pulsante della crisi di governo. Si è acceso il disco rosso d’allarme che poi, però, si è colorato di giallo. E perché? Perché gli assessori di riferimento dei Centristi nella giunta regionale, almeno per il momento, non si sono dimessi. Ad esempio Carlo Vermiglio, assessore ai Beni culturali in quota Alternativa Popolare, non si è dimesso, e il sottosegretario Giuseppe Castiglione garantisce che al più presto si dimetterà, dopo l’adempimento di alcuni impegni istituzionali. E poi la psichiatra Carmencita Mangano, assessore alle Politiche sociali in quota Centristi per l’Italia con Gianpiero D’Alia, non solo non si è dimessa ma ha annunciato che non si dimetterà e ha spiegato perché: “Perché ho intrapreso questo percorso per offrire, concretamente e nel più breve tempo possibile, risposte a chi ha la necessità immediata di averne, quindi la gente, la comunità, al servizio della quale ho deciso di mettere tutta me stessa, la mia professionalità, il mio impegno, la mia umanità. Ho affrontato ogni singolo giorno del mio mandato con la consapevolezza che ogni sera avrei dovuto portare a casa un risultato, e credo che i primi effetti stiano finalmente emergendo. Proprio per questi motivi ho deciso di proseguire, perché chi ha il diritto di avere delle risposte mi trovi ancora come interlocutore. Non saranno certamente le questioni politiche ad interrompere il mio percorso da assessore tecnico in questa giunta ed è con questo spirito di missione che continuerò a servire il popolo siciliano”. Invece, l’unico assessore centrista che ha rassegnato le dimissioni è Giovanni Pistorio, già in rapporti turbolenti con Crocetta, che ha consegnato a D’Alia la lettera di saluto al governo della Regione. Nel frattempo, il Partito Democratico, azionista di maggioranza della giunta, tira fuori l’ombrello e corre ai ripari: il segretario regionale Fausto Raciti ha convocato urgentemente la Direzione Regionale lunedì prossimo. Ovviamente quanto accaduto pregiudica la marcia verso la candidatura a presidente della Regione del presidente del Senato, Piero Grasso, il quale sarà di conseguenza incalzato ancora di più, e sarà invitato a rispondere al più presto sì o no. Anche se ciò sarebbe indifferente rispetto a quanto ritiene il leader di Alternativa Popolare e ministro degli Esteri, Angelino Alfano, contrario alla carta di Piero Grasso proposta dal Partito Democratico. E Alfano ribatte: “In Sicilia le prossime elezioni regionali si vincono al centro contro i grillini, e noi avremo un nostro candidato. Massimo rispetto per il presidente del Senato, che non so neanche se abbia o meno intenzione di farlo, ma noi avremo un nostro candidato perché crediamo che tutta l’area popolare e moderata siciliana abbia la forza per mettere un proprio candidato intorno al quale aggregare una coalizione vincente”.