Sulla pagina Facebook di MareAmico, un utente del mare agrigentino, Gero Difrancesco, ha pubblicato una lettera contro le presunte condizioni impraticabili del mare in cui si è imbattuto a Scala dei Turchi, a Realmonte. Ecco il link del post, ed ecco il testo integrale della lettera:
LO SFOGO DI UN BAGNANTE (Gero Difrancesco):
“Fare cinquanta chilometri per assistere allo scempio del mare, lo può fare soltanto chi è innamorato del posto più bello della Sicilia ( la Scala dei Turchi) a prescindere dal’indolenza di chi è preposto al governo di quel territorio. È di ieri mattino infatti, ma non soltanto ieri , che molti bagnanti sono dovuti fuggire dallo scoglio e dalle spiagge del posto perché attaccati da una melma coleretica, accompagnata da plastiche e porcherie varie. Il disgusto per quella scena, che padroneggiava gran parte delle acque prospicienti la battigia, veniva esternato a due signore con casacca rossa preposte a vigilare sulla osservanza delle norme regolamentari emanate sotto forma di ordinanza dal comune di Realmonte. Proprio ad esso, al Comune di Realmonte, e al suo sindaco, erano rivolte le lamentele dei bagnanti al fine di capire se quella melma biancastra potesse nuocere alla loro salute e di quale fenomeno si trattasse. Molti bagnanti, essendo del posto, ne attribuivano la produzione ai pescherecci che ritornando in porto alle prime ore del mattino lavano i loro pontili, ricacciando in mare il materiale superfluo raccolto nelle reti durante la pesca e tutte le porcherie di bordo. Ma era soltanto un dubbio, che immediatamente è stato esternato al sindaco di Realmonte accorso su richiesta delle vigilanti. Costui avvicinandosi ai bagnanti che avevano sollecitato l’intervento, cercava di rassicurarli dicendo che si trattava di un fenomeno “naturale” che si ripeteva frequentemente. Una spiegazione che lasciava di stucco i bagnanti che gli richiedevano, in quanto autorità sanitaria locale, di prendere provvedimenti a salvaguardia della salute dei cittadini e di intervenire presso la Capitaneria di porto al fine di indagare il problema e di individuarne l’origine. Ma il sindaco dimostrando tutta quanta la sua indolenza impediva persino ai cittadini di esternare il loro malessere come se la questione non riguardasse il Comune. Addirittura rimprovera quelli che “stavano parlando troppo” manifestando la sua scarsa attitudine al confronto ed alla democrazia. Lamentava che avesse in organico uno scarso numero di vigili urbani che potessero, se non altro, ispezionare le coste. Pur non di meno, non prendeva in considerazione una eventuale segnalazione alle istituzioni preposte alla salvaguardia del mare e dei bagnanti e neanche un campionamento delle acque da sottoporre alle indagini dell’igiene pubblica. I bagnanti sono andati via ed io mi chiedo se questo sindaco abbia il diritto di esercitare ancora la sua carica o se il prefetto non debba rimuoverlo per indolenza verso un pericolo per la incolumità pubblica, la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Spero che se ne occupino anche le associazioni ambientaliste, la protezione civile e la sovrintendenza del mare, e che il diritto ad un mare pulito possa rientrare tra gli obiettivi di tutti.”