Due capoluoghi di provincia al voto il prossimo 11 giugno, Palermo e Trapani. A Palermo 8 candidati a sindaco e a Trapani 5. E a Trapani non vi è pace ma si è scatenato il caos. Mercoledì 17 maggio il senatore Antonio D’Alì, di Forza Italia, deposita candidatura a sindaco di Trapani e liste, e poche ore dopo ha ricevuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo la proposta della misura di prevenzione del soggiorno obbligato a suo carico perché ritenuto “socialmente pericoloso”. E poi, ancora mercoledì 17, l’ex sindaco di Trapani e attuale deputato regionale del gruppo misto, Girolamo “Mimmo” Fazio, deposita candidatura a sindaco e liste, e oggi, venerdì 19 maggio, poco dopo l’alba, è stato arrestato per corruzione. La Procura di Palermo, tramite il capo Francesco Lo Voi, e l’aggiunto Dino Petralia, ipotizza il pagamento di mazzette per lubrificare la concessione di finanziamenti nel settore del trasporto marittimo. I Carabinieri dei Comandi provinciali di Palermo e Trapani hanno ammanettato non solo Mimmo Fazio ma anche l’armatore Ettore Morace e il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto. E’ bufera sulla campagna elettorale trapanese. La misura preventiva che si intende imporre ad Antonio D’Alì sarà discussa in Tribunale nel corso di un’udienza in calendario a luglio. Nel frattempo D’Ali ha sospeso le attività elettorali ed è volato a Roma per incontrare e confrontarsi con Gianfranco Miccichè e Silvio Berlusconi. Lui, il senatore, nel settembre scorso è stato assolto dalla Corte d’Appello dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa in riferimento alle contestazioni di reato successive al 1994. E per le precedenti è intervenuta la prescrizione. Adesso la Procura di Palermo si avvale degli indizi di colpevolezza per sostenere la tesi della pericolosità sociale. E il senatore Antonio D’Alì reagisce contro ciò che ritiene una persecuzione, e le sue parole sono: “La persecuzione giudiziaria continua! Due volte assolto e nuovamente aggredito! Dopo appena un’ora dalla chiusura della presentazione della mia candidatura e delle liste per l’elezione a Sindaco di Trapani, con tempistica cadenzata in maniera da precludere ogni alternativa, ho ricevuto una assolutamente imprevedibile ed ingiusta proposta di misura di prevenzione per obbligo di soggiorno nel comune di residenza da discutere nel prossimo mese di luglio. Al di là degli aspetti e degli esiti giudiziari, per me certi nella riaffermazione della mia colpita dignità, ma purtroppo anche nella lungaggine di un già patito calvario, il messaggio è inequivocabile: al di fuori del percorso elettorale democratico qualcuno vuole e può far sì che io non possa impegnarmi come sindaco nel far diventare Trapani la città civile ed all’avanguardia per la quale ho sempre disperatamente lottato.”