HomeCronacaLicata, "Stipendi spezzati", quattro misure cautelari

Licata, “Stipendi spezzati”, quattro misure cautelari

I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno eseguito 4 ordinanze cautelari, per, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni, emesse dal Tribunale su richiesta della Procura di Agrigento, nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Stipendi spezzati”, in riferimento a presunte estorsioni a danno dei dipendenti della “Cooperativa sociale Suami – Onlus”. Gli arresti domiciliari sono stati imposti a Salvatore Lupo, 41 anni, ex presidente del consiglio comunale di Favara, e alla moglie, Maria Barba, 35 anni. Poi, l’obbligo di dimora a Licata è stato imposto a Caterina Federico, 34 anni, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato imposto a Veronica Sutera Sardo, 30 anni, di Agrigento. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Macaluso, ai dipendenti della “Cooperativa sociale Suami – Onlus” sono state accreditate sul conto corrente le mensilità dovute e poi, con carte bancomat intestate proprio agli stessi dipendenti, l’amministratore unico della Cooperativa, Salvatore Lupo, avrebbe prelevato la metà degli stessi stipendi. E ciò a danno di oltre 20 dipendenti. Inoltre, quando i dipendenti della Cooperativa sono stati licenziati, sarebbe stato trattenuto il trattamento di fine rapporto. I Carabinieri di Licata hanno contestualmente proceduto al sequestro preventivo di circa 37 mila euro sui conto correnti degli indagati.

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