Loro sono due Carabinieri, sentinelle di un carico di oppio. I due soldati sono armati di un’ottima capacità di resistenza e di tensione, nonostante le avversità. Infatti, solo respirando gli aromi sprigionati dal “papaver somniferum” appena estirpato rischierebbero di cadere addormentati, “morfinamente” tra le braccia di Morfeo, Dio del Sogno, figlio di padre Sonno e di madre Notte. E invece no: le mani dei due sono incrociate dietro la schiena, che, come si insegna ai militari, si incrociano a “Ri-poso” dopo “At-tenti”. E tra il riposo e l’ebbrezza sonnolente da oppio il passo sarebbe davvero breve se i due gendarmi a servizio della stazione dei Carabinieri di Naro, la “Fulgentissima” in provincia di Agrigento, non fossero davvero abili e preparati a fronteggiare le necessità del momento. I Carabinieri di Naro hanno setacciato il territorio, nell’ambito di controlli pianificati antidroga, e hanno imperversato in contrada “Messer Rinaldo”, conosciuto per esser citato nelle opere di Macchiavelli o di Boccaccio, e adesso anche per essere il nome di battesimo di una località della cittadina barocca agrigentina. E in un terreno di contrada “Messer Rinaldo” i Carabinieri hanno scoperto una piantagione di papaveri, alti alti, mediamente un metro, in ottimo stato di vegetazione, fioriti e profumati. Nel fondo agricolo i Carabinieri hanno contato circa 400 piante papaveracee, e poi, ricevuto l’ordine dai superiori, le hanno rase al suolo, poi ammassate e poi condotte in caserma, in via Giacomo Matteotti, dove è stata scattata la fotografia, poi incorniciata tra i trofei di battaglia dell’Arma. Al più presto lo stupefacente sequestrato sarà sottoposto ai rituali esami di laboratorio, per riscontrarne il grado stupefacente. Poi è stato ricercato il proprietario del terreno incriminato e quindi della coltivazione soporifera, e quando è stato scoperto è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento. Ha 64 anni di età, e le iniziali del suo nome sono V F, come veramente fuso.