Il prossimo 11 giugno è il giorno delle elezioni Amministrative in Sicilia. 129 Comuni alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale, e 12 sono nell’Agrigentino. E si vota a Palermo. E la data della seconda domenica di giugno, in riferimento alle successive elezioni Regionali del 5 novembre, si accredita sempre più come lo spartiacque tra quanto adesso è confuso e indefinito, e che dopo sarà invece meno nebuloso e più trasparente. Ecco così spiegata la presunta ragione per la quale Forza Italia e Cantiere Popolare hanno rivoltato il tavolo delle Primarie di centrodestra il 23 aprile scorso, e così anche il Partito Democratico ha prospettato lo svolgimento delle Primarie di centrosinistra nel cuore infuocato dell’estate, a luglio. E, in ogni caso, dopo l’11 giugno, quando sarà possibile rendersi conto concretamente, con numeri alla mano e non con le elucubrazioni, di ciò che bolle nella pentola elettorale siciliana. Nel frattempo, tale atteggiamento di “stand by” (che in italiano è pausa, in attesa) ha provocato lo strappo con Nello Musumeci in casa centrodestra, e con Rosario Crocetta nel fronte opposto di centrosinistra. Entrambi, già rivali verso la conquista di Palazzo d’Orleans nell’ottobre 2012, hanno annunciato la propria ricandidatura ma non è escluso che, concluse le elezioni Amministrative, e quindi la prova di battaglia di tutte le forze politiche, i due strappi siano ricuciti, da una parte e dall’altra, perché dopo l’11 giugno, è bene ribadirlo, la matematica, testimoniata dalle schede elettorali scrutinate, non sarà più, qualora lo sia mai stata, una opinione. Ancora nel frattempo, la presenza dell’ex Presidente della Regione, Totò Cuffaro, ad Agrigento, come relatore ad un seminario di formazione dei giornalisti organizzato dall’Ordine di Sicilia, è stata occasione per interrogare Cuffaro, nella veste di osservatore politico, nel merito dell’attuale dibattito politico, con particolare riferimento alle Regionali di novembre…intervista a Cuffaro in onda al Videogiornale di Teleacras…