Oggi innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo risponde presente Giovanni Riggio, 29 anni, di Palermo, reo confesso dell’accoltellamento mortale di Giuseppe Matina, 41 anni, di Favara, ucciso venerdì sera, 5 maggio, nella sua officina in contrada San Benedetto, nella zona industriale di Agrigento … Giovanni Riggio conferma quanto già raccontato ai poliziotti del Commissariato di Brancaccio a Palermo e al magistrato di turno della Procura, quando si è costituito alle ore 4 dell’alba di sabato 6 maggio, appena rientrato a Palermo da Agrigento con la sua automobile, ancora con i vestiti macchiati di sangue. Nel dettaglio, Giovanni Riggio sostiene di essere stato lui debitore di una somma di denaro nei confronti di Giuseppe Matina. E che Matina lo avrebbe tormentato di continuo per essere pagato. Venerdì sera, a termine dell’incontro, intorno alle ore 20:30, Riggio avrebbe risposto a Matina di non avere soldi, e che si sarebbero rincontrati il lunedì seguente. E Matina lo avrebbe minacciato di morte a lui e alla sua famiglia, tentando di aggredirlo. E Giovanni Riggio spiega di essersi difeso, impugnando ciò che gli è capitato a tiro, un coltello da cucina, dentro lo stabile in allestimento che al più presto sarebbe stato adibito a rivendita di automobili usate con officina. E Matina e Riggio sarebbero stati soci in tale attività che avrebbero intrapreso insieme oppure – altra versione – Matina avrebbe assunto Riggio come suo dipendente, essendo stato lui, Riggio, licenziato da un’altra occupazione, e per tale ragione da Palermo si sarebbe trasferito a Favara. Invece, sono insorti i contrasti economici, il debito, la morte, e il carro funebre che trasporta il cadavere della vittima … Giovanni Riggio giunto a Palermo ha indicato alla Polizia il luogo dove sarebbe stato ritrovato il cadavere di Matina, e ha consegnato il coltello. Dopo la convalida dell’arresto ad opera del Tribunale di Palermo, l’inchiesta sarà trasferita ad Agrigento, competente per territorio, e il magistrato inquirente pronto a proseguire le indagini è Andrea Delpini, che ha già interrogato la moglie di Giuseppe Matina, e che ascolterà anche altri familiari e amici. E dall’esame dei tabulati telefonici sarebbe emerso che nella serata di venerdì scorso, quando Matina sarebbe già stato ucciso, Giovanni Riggio avrebbe telefonato alla moglie della vittima per rassicurarla, e le sue parole, rivolte alla donna, sarebbero state: “Tuo marito è con me, non ti preoccupare. Lui ha il telefono scarico e non può chiamare. Faremo tardi, ma stai tranquilla.”