Lo scorso 26 febbraio, i responsabili della società siracusana “Comaer”, titolare del progetto per la costruzione di un residence di lusso a Realmonte, a ridosso di Scala dei Turchi, Gaetano Caristia, e Sebastiano Comparato, hanno denunciato per i reati di falso, simulazione di reato e calunnia due dirigenti agrigentini di Legambiente che poi, a loro volta, hanno presentato una contro – denuncia.
Gaetano Caristia, che è difeso dall’avvocato Gigi Restivo, sostiene la regolarità del proprio progetto, e alla denuncia ha allegato una perizia giurata “da cui – ha spiegato – sovrapponendo gli elaborati di Legambiente con le carte ufficiali della Regione siciliana della fascia costiera di Realmonte, si evince una differenza che in alcuni punti supera i 13 metri rispetto alle distanze dalla battigia, di 150 e 170 metri. Secondo la linea di distanza tracciata dagli esponenti di Legambiente, Fontana e Gucciardo, i miei interventi edilizi ricadevano in un’area di inedificabilità assoluta. E a tale linea di Fontana e Gucciardo si è anche accodato il consulente di parte della Procura di Agrigento nel momento in cui ha redatto la sua consulenza, che la mia difesa sconfesserà nel giudizio penale pendente.”
Ebbene, il giudizio penale è pendente innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, il quale, intendendo approfondire e riscontrare quanto opposto dalla perizia giurata depositata da Caristia, ha disposto una perizia collegiale al fine di confermare o no le conclusioni della consulenza del perito della Procura, l’architetto Luciano Montalbano, risalente al dicembre 2013, e osteggiata dalla Comaer. Adesso saranno tre i periti che lavoreranno sul caso, e dall’esito della loro perizia dipendono le sorti del capo d’imputazione e quindi l’esito dell’udienza preliminare, al bivio tra il non luogo a procedere o il rinvio a giudizio. E lo stesso Gaetano Caristia commenta: “Sono particolarmente soddisfatto della decisione del Presidente Provenzano. Ho sempre detto, sin dall’inizio di questa vicenda, di essere pronto a demolire tutto ciò che è stato sinora realizzato quando qualcuno mi dimostrerà che ho violato leggi, regolamenti e decreti. E rimango ancora oggi fermo nelle mie determinazioni. La decisione del presidente Provenzano rafforza la mia fiducia nella giustizia e nell’operato della Magistratura.” E il difensore, l’avvocato Gigi Restivo, aggiunge: “Il Giudice Provenzano, ancora una volta, ha scritto una bella pagina nella storia della magistratura rimettendo in discussione le conclusioni cui riteneva di essere pervenuta la Procura della Repubblica di Agrigento, dimostrando autonomia, imparzialità e serenità di giudizio, virtù che da sempre hanno contraddistinto la sua azione. Avremo modo, all’esito del nuovo accertamento peritale, di dimostrare che l’operato dell’azienda Comaer e dei miei assistiti, è stato assolutamente conforme alla legge, al solo fine di creare una nuova e significativa opportunità di sviluppo in una provincia, come quella agrigentina, che, troppo spesso, dipinta come l’ultima della classe in Italia, non trova mai la forza di reagire.”