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“Decadenza sindaci in Sicilia”, dietrofront

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha incontrato a Palazzo dei Normanni l’ Assemblea regionale e i sindaci siciliani radunati dall’Anci, l’ Associazione dei Comuni presieduta da Leoluca Orlando. E’ stata discussa la norma all’articolo 2 della legge elettorale approvata lo scorso 29 marzo, che impone anche la decadenza dei sindaci, insieme ai consigli comunali, nei casi in cui non si approvino entro i termini i documenti contabili. Ebbene, Crocetta si è impegnato a presentare subito un emendamento che cancelli tale norma, osteggiata dai sindaci, e ritenuta “scriteriata” dallo stesso Crocetta, che ha affermato: “Presenteremo un emendamento che sopprime la norma e vedremo anche di sospendere gli atti amministrativi che sono stati avviati dal dipartimento alle Autonomie locali che impongono l’approvazione dei bilanci entro il 30 aprile. Tecnicamente è impossibile, perchè non essendo stato approvato il bilancio, la Regione non può trasferire risorse. Come fanno i Comuni a prevedere risorse che non sono disponibili? E’ una norma scriteriata perchè si introduce in un sistema elettorale che è completamente diverso rispetto a quello nazionale. In Sicilia questa norma fa sì che ogni sindaco possa essere sfiduciato dopo tre mesi e questo è ingiusto. Io questa legge non l’ ho applicata per oltre un anno. Questa volta abbiamo dato ai Comuni gli argomenti giuridici per opporsi e mi auguro che questa vicenda non esista più dopo il 30 aprile, perchè non posso permettere che tutti i sindaci della Sicilia siano sfiduciati.”

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