Tutto ruota intorno ai soldi. I casi ricorrenti nelle cronache quotidiane lo confermano. E lo testimoniano, ad esempio, a Palermo la Finanziaria che ancora, al quarto mese di esercizio provvisorio di bilancio, tarda ad essere approvata. E tra Agrigento e Porto Empedocle, altro esempio, gli 11 mesi di non pagamento degli stipendi ai dipendenti dell’Istituto di assistenza “Villa Betania”. All’Assemblea regionale è corsa contro il tempo, e tanti paventano che si superi il record del governo Capodicasa quando si approvarono i documenti finanziari il 5 maggio, mantenendo la seduta oltre il termine ultimo del 30 aprile. Lo scorso giovedì la maggioranza è stata bocciata tre volte. Poi venerdì il dibattito è stato riavviato e si è subito arenato sui 91 milioni di euro da trasferire alle ex Province per pagare gli stipendi, a fianco di oltre 30 milioni di euro per l’assistenza scolastica ai diversamente abili. Da domani mercoledì si dibatte e si tenta di concludere. Il Partito Democratico pressa affinchè il testo sia approvato entro sabato, prima del voto per le primarie di domenica prossima 30 aprile per la scelta del segretario nazionale. E per scavalcare i tanti ostacoli si ipotizza la scorciatoia del maxi emendamento che recepisca i provvedimenti più importanti e irrinunciabili. E l’attesa dei soldi tormenta a distanza da Palermo i lavoratori di Villa Betania ad Agrigento, dove i dipendenti, da 11 mesi senza stipendio, minacciano di non prestare più assistenza agli anziani ospiti e di consegnare le chiavi della struttura al prefetto Nicola Diomede. Calcolatrice alla mano, il Comune di Porto Empedocle è debitore verso l’Ipab Villa Betania delle spettanze dal primo gennaio del 2016 al 28 febbraio del 2017. E si tratta di 184mila e 715 euro, che sono il costo delle rette di ricovero degli anziani nella casa di riposo. I dipendenti ricordano che a nulla sono valsi gli incontri tra le parti in causa che si sono susseguiti, in Prefettura il 13 marzo scorso, e poi il giorno dopo nell’aula consiliare del Comune di Porto Empedocle. “Pertanto – concludono il proprio intervento i lavoratori Ipab – diffidiamo il Comune, nella persona del sindaco Ida Carmina, a provvedere con immediatezza per risolvere il problema, scongiurando l’eventuale blocco dell’assistenza agli anziani ospiti. Il perdurare del problema sarà totalmente responsabilità dei Comuni morosi.”