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Sicilia, moratoria per le demolizioni?

Il governo regionale è a lavoro su un piano relativo all’abusivismo edilizio in Sicilia. Più nel dettaglio, al più presto sarà presentata una proposta di legge al fine di sospendere almeno per un anno le demolizioni di case costruite a ridosso della costa, anche all’interno dei 150 metri dalla battigia. La notizia ha subito allarmato Legambiente che, tramite il presidente regionale, Gianfranco Zanna, ha ammonito: “Ormai questo scaduto governo regionale non ha più alcun limite alla decenza. Arrivato, per fortuna, al capolinea, cerca ancora di raccattare qualche voto rispolverando le promesse di sanatoria in deroga a tutte le leggi di tutela, e promette piani di riqualificazione continuando, però, a scaricare tutto sui Comuni. Tutto questo avrà, ancora una volta, solo e unicamente l’effetto di far aumentare gli abusi edilizi e contribuirà a nuove ferite e scempi del nostro patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico.” Immediata è stata la replica di Rosario Crocetta, che controbatte: “Nessuno parli di sanatoria. Si tratta di una norma che evita l’abbattimento se nella zona interessata si possono realizzare opere di servizio pubblico, come lidi o altro. E quindi, nelle more dei piani che dovranno progettare i Comuni, si bloccano le ruspe per almeno un anno. Si tratta quindi della proposta di una moratoria di qualche mese per accertare se una parte di immobili abusivi possano essere recuperati attraverso appositi piani di recupero. Tra l’altro, è previsto dalla legge di restituirli alla fruizione pubblica.” Dunque, tali beni abusivi saranno comunque affidati ai Comuni, nella prospettiva di renderli strutture pubbliche di servizio. In compenso gli abusivi non dovranno pagare gli oneri per le demolizioni. E l’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, sostiene anche una seconda proposta collegata alla prima, e che è già in discussione alla Commissione Ambiente. Croce prospetta: “Nel testo vi è una norma che di fatto consente all’abusivo di realizzare una casa con la stessa cubatura dell’abitazione sul mare che è demolita, ma in un altro terreno edificabile che gli sarà ceduto da Comuni o altri enti pubblici.”

 

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