A Palermo la Corte d’Appello il 16 febbraio 2015 ha emesso la sentenza al processo abbreviato nell’ambito dell’inchiesta antimafia nell’agrigentino “Nuova Cupola”, a carico delle presunte cosche di Agrigento, Palma di Montechiaro, Favara, Porto Empedocle, Siculiana, Raffadali, Santa Elisabetta, Casteltermini e Sambuca di Sicilia, nell’occhio del ciclone giudiziario il 26 giugno 2012, il giorno del maxi blitz della Polizia battezzato “Nuova Cupola”, in riferimento anche all’ottavo mandamento mafioso della provincia agrigentina che sarebbe stato in cantiere prima degli arresti della Squadra Mobile. Poi in Cassazione sono state impugnate alcune delle assoluzioni e anche delle condanne, e la Suprema Corte ha rinviato gli atti del processo ancora ai giudici di secondo grado. Ebbene, in occasione della requisitoria all’Appello bis la sostituto procuratore generale di Palermo, Rosalia Cammà, ha invocato la condanna dei 13 imputati rispediti al mittente dalla Corte di Cassazione con 11 aggravamenti di pena. Adesso è stata emessa la seconda sentenza d’Appello. Le assoluzioni sono state 2 e le condanne 11. Gli assolti sono Gaspare Carapezza, 39 anni, di Porto Empedocle, per il quale sono stati invocati 4 anni di carcere, e che è stato difeso dagli avvocati Gianfranco Pilato ed Ernesto D’Angelo, e Maurizio Rizzo, 43 anni, di Grotte, per il quale sono stati proposti 8 anni di reclusione, e che è stato difeso dagli avvocati Nino Gaziano e Salvatore Manganello. Entrambi, Carapezza, accusato di contatti con mafiosi per ottenere la dilazione di un debito, e Rizzo, accusato di estorsione, sono stati già assolti nel primo processo d’Appello prima del rinvio dalla Cassazione. Poi sono stati inflitti 3 anni a Leo Sutera, 67 anni, di Sambuca di Sicilia, presunto capo provincia di Cosa nostra agrigentina. Poi, 15 anni e 4 mesi a Francesco Ribisi, 34 anni, di Palma di Montechiaro, e poi 15 anni per il presunto braccio destro di Ribisi, Giovanni Tarallo, 31 anni, di Santa Elisabetta. Poi 6 anni per Fabrizio Messina, 40 anni, di Porto Empedocle. Poi 8 anni ad Antonino Gagliano, di Siculiana, nato nel 1972. Poi 9 anni e 10 mesi a Natale Bianchi, nato a Palermo nel 1977. Poi 9 anni e 2 mesi a Pietro Capraro, di Agrigento, nato nel 1979. Poi 10 anni e 10 mesi a Luca Cosentino, 41 anni, di Agrigento. Poi 11 anni e 8 mesi a Giuseppe Infantino, 36 anni, di Agrigento. Poi 5 anni a Dario Giardina, 36 anni, di Agrigento. E mille euro di multa a Lucio Francesco Vazzano, 89 anni, nato a Ventimiglia di Sicilia in provincia di Palermo.