Citiamo le parole di Gandhi: “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui trattano gli animali”. A Grotte, in provincia di Agrigento, in contrada Stazione, ignoti malvagi hanno avvelenato numerosi cuccioli randagi, almeno una decina. Quanto accaduto ha sollevato profonda indignazione sui social network e quindi ben oltre i confini della provincia agrigentina. I cittadini per bene di Grotte, che sono l’ampia maggioranza, prestino particolare attenzione perché, purtroppo, a loro fianco dimorano anche poche persone vili e malvagie, capaci di gesti simili e dunque, all’occorrenza, capaci di tutto. Occorre che tali malvagi, soprattutto se conosciuti o riconosciuti, siano isolati e denunciati, anche anonimamente, alle forze dell’ordine, per bonificare il tessuto umano della cittadina. Nel frattempo, il locale meetup del Movimento 5 Stelle denuncia il tradimento di tutte le promesse elettorali del sindaco di Grotte, Paolo Fantauzzo, e afferma: “Sono anni ormai che assistiamo a gesti crudeli da parte di alcuni ignoti vigliacchi. Il Sindaco in campagna elettorale, fra i vari lungimiranti punti, promise: lotta al randagismo, apertura centro veterinario, anagrafe canina, e canile comprensoriale. Non riusciamo ancora a comprendere il significato di tali frasi. Nessuna campagna di sensibilizzazione. Nessun canile. Solo promesse e qualche sterilizzazione con rimessa in territorio dei cani. Il problema, anche di sicurezza, per i cittadini che incontrano cani in branco è rimasto invariato. Dopo quattro anni possiamo constatare che l’amministrazione comunale di Grotte sotto questo punto ha fallito miseramente. Un appello alle istituzioni locali: fissate urgentemente un incontro con il Prefetto per motivi di pubblica sicurezza per discutere su tali crimini che si verificano a Grotte.”