Il Partito Democratico contro la “fuga in avanti” del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il movimento crocettiano “Riparte Sicilia” è ancora nell’occhio del ciclone della maggioranza alla Regione. E lo strumento politico brandito da Crocetta per sostenere la sua ricandidatura alla Presidenza della Regione, con o senza il Partito Democratico, sarà al più presto processato dalla Commissione di garanzia del Pd. Infatti, Angelo Argento, di Enna, componente della Commissione nazionale del Pd, ha presentato un esposto e invoca che il caso Crocetta in Sicilia sia all’ordine del giorno della prossima seduta della Commissione di garanzia del partito. E Angelo Argento ha scritto nero su bianco: “Con la presente chiedo, ai sensi dello statuto e del codice etico, di porre all’ordine del giorno della prima riunione utile della Commissione la richiesta di valutare la posizione del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, in merito alla costituzione di un movimento politico che, da quanto si apprende dalla stampa, pare essere in contrasto con le norme statutarie e il codice etico di chi milita e rappresenta il Partito Democratico.” Angelo Argento, che è un renziano, sottolinea che il suo esposto è a titolo personale, dissolvendo l’ombra di mandanti occulti, e che ne ha informato i vertici del Pd. Rosario Crocetta si appresta a comparire innanzi al tribunale politico del Partito Democratico, e non è la prima volta: già nel 2013, all’epoca del “Megafono”, altra sua creatura parallela al Pd, è stato processato dalla Commissione di garanzia. E i giudici garanti del partito intimarono a Renzi l’aut – aut: “Scegli tra Partito Democratico o Megafono”. E Crocetta si iscrisse al gruppo del Pd all’Assemblea regionale, mantenendo in vita il Megafono, ma senza curarlo più di tanto, in modo che svanisse nel corso del tempo come è svanito, fino alla resurrezione e alla reincarnazione in “Riparte Sicilia”. Il tutto in prossimità della campagna elettorale per le Regionali, nel cui ambito il Partito Democratico insegue massima compattezza intorno al proprio candidato che, probabilmente, sarà indicato appena concluso il Congresso nazionale. E la mozione vincente, con l’elezione del relativo segretario, secondo logica determinerà anche il candidato in Sicilia. E se vincerà la mozione Renzi, saranno in corsa i due massimi sostenitori della mozione congressuale di Renzi in Sicilia, Davide Faraone e Antonello Cracolici.