Salvatore “Totò” Scannella è morto tra le mani dei Vigili del fuoco che lo hanno estratto con difficoltà dalle lamiere contorte dell’aereo. E la moglie, Palma Randazzo, appena ha appreso la notizia è stata colta da un malore, ed è stata soccorsa in ospedale ad Agrigento, al “San Giovanni di Dio”. A Campofranco piangono Salvatore Scannella, dipendente dell’Anas, anche i due figli, Francesco e Fortunato, e quanti lo hanno conosciuto e apprezzato, e sono tanti, che lo descrivono dal carattere estroverso, intraprendente, sempre attivo nel sociale, e già consigliere comunale della cittadina in provincia di Caltanissetta. La salma della vittima è stata trasferita nell’obitorio del cimitero di Favara, nel cui territorio è accaduto l’incidente, e dove l’aereo è caduto dopo essersi imbrigliato, tranciandoli, tra i cavi dell’alta tensione di un elettrodotto: così hanno confermato alcuni testimoni, compresi dei residenti nella zona che hanno assistito al sinistro. La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il sostituto procuratore Salvatore Vella, indaga sull’ipotesi dell’omicidio colposo, avvalendosi della collaborazione degli agenti della Polizia stradale agrigentina, capitanati da Andrea Morreale. L’aereo precipitato, che in passato è stato della Guardia Costiera Ausiliaria e poi è stato acquistato da Scannella, non è dotato di scatola nera ma ad orientare la ricerca verso la verità sulla dinamica dello schianto sarà probabilmente la stessa telecamera che Salvatore Scannella è stato impegnato ad utilizzare lungo il tracciato della strada statale 640, dove sono in corso i lavori di raddoppio della carreggiata e di smontaggio del viadotto “Petrusa”. Altrettanto probabilmente sarà stata ancora la telecamera a provocare l’impatto con i cavi dell’alta tensione, perché, forse, Salvatore Scannella, per ottimizzare la registrazione del video, avrà ridotto la quota non valutando il rischio dei cavi o non accorgendosene. Gli operai dell’Anas hanno lavorato parecchio tempo per rimuovere i resti sparsi ovunque dell’aereo, che poi è stato imbracato e sollevato con cura dai Vigili del fuoco sul carro – attrezzi per timore di un incendio. La strada teatro della tragedia è chiusa al transito perché compresa nel cantiere della 640, e ciò ha evitato che il primo giorno di primavera 2017 fosse ancora più funesto.