Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il pubblico ministero, Andrea Maggioni, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione, già scontata di un terzo per la scelta del giudizio abbreviato, a carico dell’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, imputato del reato di stalking a danno dell’imprenditore Vincenzo Sinatra. Nel capo d’imputazione, tra l’altro, si legge: “Perché, con reiterate condotte diffamatorie e minacciose, molestava Vincenzo Sinatra, così da cagionargli un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, anche ingenerando un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei prossimi congiunti, in special modo la figlia.” Le condotte contestate ad Arnone risalgono al 2015 e sarebbero state perpetrate innanzi ad un esercizio commerciale dello stesso Sinatra del quale Arnone avrebbe anche chiuso il cancello d’ingresso con una catena. Ebbene, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ha derubricato il reato di stalking nel reato di molestie, e ha condannato Arnone al pagamento di un’ammenda di 200 euro, ritenendo integrata la contravvenzione colposa di cui all’articolo 660 del codice penale. Lo stesso Giuseppe Arnone commenta: “Sono estremamente soddisfatto di questa sentenza, viene comprovata ancora una volta la persecuzione giudiziaria. Credo che sia il primo caso di una requisitoria di un’ora e mezza per ottenere un’ammenda di 200 euro. Ciò che ho denunciato è giusto che sia oggetto di processo.”