Carmencita Mangano, 50 anni, palermitana, dirigente medico all’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, è il nuovo assessore regionale alle Politiche sociali e alla Famiglia dopo le rocambolesche dimissioni di Gianluca Micciché. Il nome della Mangano, che è una psichiatra e si occupa da tempo delle disabilità psichiche, è stato indicato dai “Centristi per l’Italia” di Gianpiero D’Alia, a cui spetta un secondo posto nella giunta Crocetta. Carmencita Mangano quindi affiancherà il collega di formazione politica, Giovanni Pistorio, assessore regionale alle Infrastrutture, che commenta: “Avevamo rassicurato il presidente Crocetta che avremmo scelto una persona in linea con la delicatezza della questione. Il nome della Mangano non può essere inquadrato sotto le insegne di un partito. È più precisamente un tecnico, sebbene l’indicazione sia venuta in mente a D’Alia” – conclude Pistorio. E l’affidamento dell’incarico assessoriale a Carmencita Mangano assume anche una connotazione politica non indifferente. Infatti, nonostante i “Centristi per l’Italia” ribadiscano la natura tecnica della scelta, la nomina della Mangano sancisce la pace ritrovata tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il partito di D’Alia, dopo le polemiche e gli scontri risalenti all’inizio di febbraio, quando i “Centristi per l’Italia”, appena costituiti dopo la scissione con l’Udc di Cesa, hanno minacciato le dimissioni dalla Giunta. E Crocetta, da parte sua, quando è esploso il caso dell’assessore Micciché, ha colto l’occasione e ha controbattuto: “Se il settore della solidarietà sociale non funziona è anche perché gli ex Udc non mi hanno mai indicato assessori all’altezza, da Bonafede a Micciché”. E sono state parole di non poco peso, tanto che nell’arco di 24 ore Crocetta ha corretto il tiro così: “Il dialogo è aperto con i Centristi di D’Alia, con i quali stiamo discutendo sulla nomina del nuovo assessore. Dunque nessuna rottura.” E così è stato, dopo alcune settimane in cui alla Regione si è lavorato molto, e si lavora ancora, per tamponare la falla dell’assistenza ai disabili, all’origine delle difficoltà di percorso del governo.