Ad Agrigento, l’Ipab, l’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, “Villa Betania”, è in fibrillazione perché i dipendenti sono da 10 mesi senza stipendio. La Cisl Funzione pubblica di Agrigento, tramite la dirigente Floriana Russo Introito, ha compiuto la procedura sindacale di raffreddamento della vertenza, ma con esiti poco confortevoli. La stessa Floriana Russo Introito afferma: “In presenza dei referenti della Prefettura e dei Comuni di Agrigento, Porto Empedocle e Licata, la procedura di raffreddamento ha avuto esito negativo. A causa di rette non pagate in minima parte dal Comune di Agrigento e dal Comune di Licata, e soprattutto a causa delle numerose rette non pagate dal Comune di Porto Empedocle, i lavoratori, che comunque continuano diligentemente a svolgere il proprio lavoro, avanzano da Villa Betania spettanze per ben 10 mensilità e tredicesima. Oltre a quelle ricadenti nella gestione commissariale, infatti, il Comune di Porto Empedocle deve retribuzioni relative anche agli anni 2016 e 2017 pari a 185mila euro. Lo stesso Comune, inoltre, in aggiunta alle quote spettanti non versate, ha trattenuto le quote relative ai contributi versati dagli stessi anziani in compartecipazione delle spese sostenute, appropriandosi di somme che sarebbero dovute andare per intero nella casse di Villa Betania. Ci chiediamo quale lavoratore sia disposto ad aspettare tanto tempo in situazione di disagio economico e familiare, pur prestando la propria attività lavorativa al servizio di anziani soli che non hanno possibilità di una residenza o di un’assistenza continua. Abbiamo chiesto ai responsabili prefettizi che si facciano portavoce presso il Governo Regionale per lo sblocco di ulteriori somme, previste per legge ma non erogate, al fine di scongiurare la chiusura di un Ente storico e, soprattutto,di pubblica utilità.”