I Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e la Procura, tramite i sostituti Alessandro Macaluso e Carlo Cinque, sono stati impegnati nell’inchiesta cosiddetta “Alta tensione”. Sono stati imposti due divieti di dimora nella provincia di Agrigento e un obbligo di firma. L’Enel ha sottolineato che gli indagati ai quali è stato imposto il divieto di dimora sono ex dipendenti Enel, in quanto licenziati dall’azienda una volta appurato il loro coinvolgimento nelle indagini. Ed Enel, come parte lesa, ha fornito ampia collaborazione e supporto durante lo svolgimento delle indagini. L’attività investigativa è stata avviata a seguito della denuncia di un imprenditore al quale si sarebbero rivolti gli stessi due indagati ex dipendenti Enel, millantando, falsamente, di essersi accorti di un allaccio abusivo e proponendo un accordo economico per transigere sull’abuso, pagando 2mila euro, anche dilazionati nel tempo. Nel corso delle indagini, i Carabinieri si sono imbattuti in parecchi casi dello stesso genere, soprattutto a danno di strutture commerciali.