Il Tar, il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia, ha accolto la domanda cautelare.
A meno di un ricorso da parte dell’Università di Palermo, il Consorzio universitario provinciale di Agrigento non pagherà circa 9 milioni di euro vantati come credito pregresso dall’Ateneo di Palermo, e che Agrigento, invece, ha disconosciuto in sede giudiziaria opponendosi all’ingiunzione di pagamento, ritenendola infondata. Si tratta di una pretesa creditoria relativa al pagamento dei docenti incardinati fino all’anno 2010.
Ovviamente si tratta di un’ampia boccata di ossigeno per il Consorzio agrigentino, a rischio soffocamento per le note e ricorrenti vicissitudini finanziarie e societarie.
E il vice presidente del Consorzio universitario agrigentino, Giovanni Di Maida, appresa la lieta notizia, commenta: “E’ un punto a nostro favore. Ma il Cupa non può comunque al momento dirsi salva per due motivi: da un lato, l’Università di Palermo per vedersi riconosciute le somme potrebbe ricorrere ad altre sedi, dall’altro lato il Polo Universitario agrigentino ha ancora davanti tante sfide con prospettive al momento fatte più di buone intenzioni che di pratiche mosse volte a riportare in città i corsi persi negli ultimi anni.”
E il sindaco Lillo Firetto si dichiara più che soddisfatto della decisione assunta, e aggiunge: “Finalmente si libera il campo da una nuvola che incombeva minacciosa sul Consorzio universitario. Adesso è necessario che la Regione faccia la sua parte.”
E oggi, al Consorzio, a seguito del pronunciamento del Tar, si è svolta una conferenza stampa.
Le interviste in onda oggi 28 febbraio al Videogiornale di Teleacras.