La promessa è stata mantenuta: il Consiglio dei ministri, che ha assunto i compiti del Commissario dello Stato, non ha impugnato la legge della Regione Sicilia, approvata lo scorso 31 dicembre insieme all’esercizio provvisorio del bilancio, per le proroghe e le stabilizzazioni dei precari in servizio negli Enti locali. Dunque, è semaforo verde ai sindaci siciliani per avviare le assunzioni entro il 2018 con i fondi della Regione. Secondo il procedimento progettato, innanzitutto un’ampia parte del personale in esubero nelle ex Province sarà trasferito nei Comuni, dopodiché i Comuni assumeranno seguendo il criterio dell’anzianità di servizio. E poi, dei posti a disposizione in pianta organica, il 50% sarà riservato ai precari, e a ciò sono interessati almeno 14mila lavoratori. E per l’altra metà si svolgeranno i concorsi. Le amministrazioni comunali che non procedono alle stabilizzazioni saranno castigate: gli saranno vietati nuovi contratti a tempo determinato, e poi, come se fosse una rappresaglia, tagli ai trasferimenti riducendoli in proporzione al numero dei lavoratori non assunti. Secondo i progettisti, così procedendo saranno stabilizzati circa 7 mila dei precari storici dei Comuni, quindi la metà degli aspiranti. Gli altri, che entro il 31 dicembre 2018 non saranno assunti, transiteranno in altri Enti regionali. E qualora non intendano attendere fino alla scadenza, hanno facoltà di scegliere di essere assunti subito dalla società “contenitore” Resais. Quanto costa tutto ciò alla Regione Sicilia? 227 milioni di euro all’anno. E il Sottosegretario alla Sanità, Davide Faraone, che è tra i progettisti delle opere in itinere, commenta: “È un risultato importante perché ci permette di chiudere con la stagione delle clientele e dei ricatti, e di aprire una nuova stagione dei diritti. Nell’arco di due anni si potrà procedere alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari siciliani lasciandoci alle spalle questa triste pagina di amministrazione dell’isola. Ai lavoratori possiamo e dobbiamo chiedere impegno nello svolgimento dei loro compiti, servizi efficaci ed efficienti per i cittadini, e di contro daremo loro certezza sottraendoli al ricatto della scadenza e del rinnovo. Adesso la Regione deve avviare con immediatezza il processo di stabilizzazione. Non ci sono più motivi ostativi di alcun tipo e si può procedere alle stabilizzazioni.”