Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta antidroga a Palermo cosiddetta “H 24”. Una intercettazione della Squadra Mobile di Palermo avrebbe svelato il rapporto tra uno dei presunti spacciatori arrestati, il palermitano Antonino Di Betta, ed un giudice di 35 anni, che, secondo quanto trapelato, sarebbe in servizio al Tribunale penale di Agrigento. “Compare, dove sei?”, chiede il giudice intorno alla mezzanotte. E Di Betta risponde: “Sono in via Mazzini”. A Palermo, innanzi ad un locale della movida, il giudice e lo spacciatore si incontrano, parlano, e poi interviene la Polizia che sequestra a Di Betta 25 dosi di cocaina in tasca. Il giudice invece non ha droga in mano e nemmeno in tasca, esibisce un tesserino, e afferma. “Sono un giudice”. Ecco perché il magistrato, al quale non è contestato alcun reato, è nella lista dei clienti, tra le centinaia di professionisti intercettati.