Eccoli, sarebbero loro. A sinistra Andrea Tranchina, e a destra Marco Gennaro. E lui, Gennaro, 19 anni, è stato appena arrestato dalla Polizia a Roma, all’aeroporto di Fiumicino. A Siracusa, la notte tra il primo e il 2 ottobre scorso 2016, avrebbero aggredito nella sua abitazione il pensionato, ex venditore ambulante, Giuseppe Scarso, 80 anni, e poi lo avrebbero incendiato. Lui, Scarso, già vittima di altre scorribande vigliacche, è morto dopo 70 giorni di agonia a Catania, all’ ospedale Cannizzaro. Andrea Tranchina, 18 anni, innanzi al giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il suo arresto, ha confessato l’aggressione. Marco Gennaro è fuggito negli Stati Uniti, ospite di alcuni parenti a New York. La Polizia lo ha intercettato e ammanettato. Le indagini della Squadra Mobile di Siracusa, capitanata da Rosalba Stramandino, si sono avvalse soprattutto della confessione di Andrea Tranchina, arrestato il 18 dicembre scorso. Tranchina, studente in un istituto privato, e Marco Gennaro, sono incensurati e sarebbero parte di una banda di bulli. Quanto è stato compiuto sarebbe stato – come sostiene la Squadra Mobile – un gioco atroce, a danno di un anziano incapace di difendersi. Non vi è alcun movente per l’ omicidio di don Pippo, così come è stato conosciuto e benvoluto in città Giuseppe Scarso. E Rosalba Stramandino, che insieme al procuratore Francesco Paolo Giordano ha coordinato le indagini, conferma : “E’ stata una ragazzata che si è trasformata in tragedia. Entrambi i genitori del diciottenne, di Tranchina, sono lavoratori. Si tratta di una famiglia normalissima”. Dunque, i due ragazzi avrebbero agito per gioco e non una volta sola. Già altre due volte, poche settimane addietro alla notte ottobrina, sarebbero entrati in casa del pensionato e si sarebbero divertiti a lanciargli addosso alcol, bruciacchiandogli anche le orecchie, ridendo e schiamazzando. Preziose sono state le immagini registrate dai sistemi di video – sorveglianza nella zona dell’ abitazione dell’ anziano, e poi anche le telecamere all’interno del distributore di benzina di via Grottasanta, dove, la stessa notte del primo ottobre, sono stati registrati due giovani intenti a riempire un bidone.