I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Giovanni Minardi, del Commissariato di Licata, diretto da Marco Alletto, e la Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il sostituto Carlo Cinque e l’aggiunto Ignazio Fonzo, hanno arrestato a Licata Diego Catania, 22 anni, Angelo Cannizzaro, 20 anni, e Salvatore Gueli, 40 anni, indagati di omicidio in concorso perché con un fucile calibro 12, detenuto illegalmente, avrebbero ucciso a Licata il fabbro Angelo Truisi, 24 anni, colpito all’addome. L’ ipotesi di omicidio è aggravata dai motivi abietti del movente : Angelo Truisi sarebbe stato ucciso per questioni di debiti legati al traffico di cocaina. L’ omicidio è aggravato inoltre dalla crudeltà perché 3 indagati, il 2 gennaio scorso, a Licata, in un luogo isolato, all’esterno di una villa disabitata in contrada Nicolizia a 6 chilometri dal centro abitato e a 20 metri dal mare, avrebbero prima percosso violentemente Angelo Truisi, poi gli avrebbero sparato con un fucile calibro 12 avente particolare capacità distruttiva nei confronti di una persona, e poi avrebbero appiccato il fuoco sulla vittima per occultare le tracce del reato commesso. Il cadavere di Angelo Truisi, del quale a Licata non vi è stata più traccia dal 2 gennaio, è stato poi scoperto nello stesso luogo il 21 gennaio. A firmare gli ordini di arresto è stato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano. Le indagini si sono avvalse di particolari e sofisticate attività medico – legali, oltre che tecniche.